
C’era una volta una coccinella di nome Lella, che viveva in un prato fiorito. Lella era una coccinella molto particolare: non riusciva a sopportare che qualcosa fosse fuori posto. Ogni mattina, prima di uscire a volare, controllava con attenzione che le sue macchie nere fossero perfettamente rotonde, e ogni singolo fiore del prato doveva essere al suo posto. "Frush frush," faceva il suo piccolo battito d’ali mentre si posava sui fiori, ma se vedeva un petalo storto, si fermava subito a sistemarlo.
"Tutto deve essere perfetto!" esclamava con un po' di ansia ogni volta che qualcosa non andava come previsto. Il suo cuore batteva più veloce quando vedeva anche il minimo disordine: "tum tum, tum tum". Ogni piccola imperfezione la faceva sentire agitata, e una fitta di fastidio le attraversava il pancino.
Un giorno, Lella decise di organizzare una festa per tutti gli insetti del prato. Era così emozionata! Preparò tutto con cura maniacale: i fiori erano disposti in file perfettamente ordinate, le foglie erano lucidate a specchio, e perfino le farfalle volavano in una formazione precisa. "Toc toc," faceva il suo cuore quando si avvicinava al risultato perfetto. Sentiva che tutto doveva essere impeccabile.
Ma proprio mentre gli ospiti stavano per arrivare, accadde qualcosa di terribile: un vento forte cominciò a soffiare dal nulla. "Whoooosh!". In pochi secondi, i fiori si scomposero, i petali si staccarono e iniziarono a volare dappertutto. "No, no, no!" gridò Lella, mentre cercava disperatamente di fermare il disastro. Ma il vento era troppo forte. "Flap flap flap!" facevano le sue ali, mentre cercava di volare in giro per rimettere tutto a posto, ma non ci riusciva. I suoi occhi si riempirono di lacrime.
"È tutto rovinato!" pensava, sentendo il cuore battere veloce per la frustrazione. "Tum tum, tum tum!". Lella si accasciò a terra, guardando con tristezza il prato ora disordinato. Sentiva un peso sul cuore, una fitta di delusione che la stringeva. "Niente è perfetto, niente!".
In quel momento, gli altri insetti arrivarono. Le farfalle, le api e i grilli si avvicinarono al prato, ma invece di essere tristi per il disordine, iniziarono a ridere e giocare tra i petali volanti. "Ahahah!" ridevano felici, ignorando completamente il caos.
Una piccola ape si avvicinò a Lella e le disse con un sorriso: "Non ti preoccupare, Lella. Guarda quanto è bello tutto questo!"
Lella alzò lo sguardo confusa. "Bello? Ma... è tutto disordinato!" rispose, con una voce piena di frustrazione.
"Ma è proprio questo che rende tutto divertente!" disse la farfalla. "Guarda come i petali danzano nell'aria!".
Lella li osservò attentamente. I petali, che prima le sembravano un disastro, ora sembravano farfalle leggere che fluttuavano nell’aria. Il loro movimento disordinato aveva una sua bellezza. "Swish, swish," facevano i petali, ondeggiando dolcemente. Per la prima volta, Lella si rese conto che la perfezione non era l’unico modo per essere felici.
"Forse non deve essere tutto perfetto..." mormorò tra sé, sentendo il cuore battere più lento, finalmente calmo.
Gli insetti iniziarono a ballare tra i fiori, e Lella, con un sorriso timido, decise di unirsi a loro. Le ali le vibravano con una nuova leggerezza. "Frush, frush!" facevano mentre volava tra i petali, senza più preoccuparsi del disordine. Le risate riempivano l'aria, e il vento, che prima sembrava così terribile, ora sembrava suonare una dolce melodia. "Whooosh!".
Da quel giorno, Lella imparò che la bellezza si nasconde anche nelle imperfezioni. Capì che la vera felicità non stava nel controllare tutto, ma nel lasciarsi andare e godersi il momento. E così, volava felice, senza preoccuparsi se ogni macchia fosse perfettamente rotonda.

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